Home » DPI – Dispositivi di protezione individuale » Protezioni per le vie respiratorie » Facciali filtranti e mascherine
Quando si parla di facciale filtrante si fa riferimento ad un dispositivo di protezione individuale volto a proteggere bocca, naso e parte del viso da agenti esterni come polveri, gas o liquidi. Il filtro ha infatti il compito di trattenere, per azione meccanica ed elettrostatica, queste particelle aerodisperse. E di impedire così che vengano inalate e penetrino nel nostro organismo.
L’uso di un facciale filtrante è quindi indispensabile per lavorare in sicurezza e per questo obbligatoria in ambienti a forte contaminazione.
È un DPI utilizzato soprattutto nell’industria chimica ed automobilistica ma anche, ad esempio, da meccanici, addetti alla verniciatura, alla lavorazione del legno o posatori di pavimenti.
Sul mercato ne esistono moltissime tipologie, ognuna dei quali presenta diversi filtri adatti ad uno specifico uso.
Noi abbiamo selezionato le migliori, tutte a norma CE, confortevoli e specifiche per precise mansioni e fattori di rischio.
A differenza delle maschere a pieno facciale e semifacciali, per facciali filtranti si intendono generalmente le mascherine filtranti monouso. Per legge esistono vari tipi di facciali filtranti a rischio biologico o chimico. Le loro caratteristiche dipendono soprattutto da due elementi: il tipo di agente da cui difendono e il valore limite di esposizione per cui possono essere impiegati.
Per individuare il DPI corretto da utilizzare occorre quindi sapere qual è il tipo di contaminante cui si è sottoposti e qual è la sua concentrazione nell’aria.
In base a questi valori esistono diversi tipi di filtranti facciali, contrassegnati da particolari sigle.
Tutti i filtranti facciali sono infatti contraddistinti dal loro acronimo FF. A questo fanno seguito la lettera P che specifica la protezione della polvere, e dei numeri che indicano il grado di protezione:
La classificazione di facciali filtranti comprende quindi 3 categorie principali: FFP1, FFP2 e FFP3, i più performanti.
Ideale in ambienti polverosi, il facciale filtrante FFP1 offre una protezione di almeno l’80% delle particelle sospese in aria con dimensioni fino a 0,6 μm e una perdita inferiore al 22%.
Va quindi utilizzato in ambienti a basso rischio, in cui l’inalazione può ad esempio causare irritazioni alle vie respiratorie.
I facciali filtranti FFP1 trovano pertanto largo impiego nell’edilizia o nel settore alimentare, anche per difendere dall’inquinamento causato da cattivi odori.
La mascherina facciale filtrante FFP2 protegge da almeno il 94% di fumi, nebbie, polveri e liquidi dannosi sospesi di dimensione massima di 0,6 μm e con una perdita inferiore all’8%.
Offre anche protezione da particelle fibrogene, capaci cioè di provocare irritazioni nell’immediato e danni più seri, come la riduzione del tessuto polmonare, sul lungo periodo.
Il mancato utilizzo di un adeguato filtrante facciale FFP2 può infatti provocare nel tempo patologie respiratorie come cancro ai polmoni o tubercolosi polmonare. Per questo, per molti lavoratori, il loro uso è obbligatorio per legge.
Il filtrante facciale FFP2 viene quindi utilizzato in diversi settori aziendali, come il minerario e metallurgico.
Un facciale filtrante FFP3 offre una protezione del 99% con perdita inferiore al 2%. La sua funzione è filtrare microorganismi patogeni come funghi, batteri e virus e sostanze cancerogene e radioattive.
Con la maschera facciale filtrante FFP3 ti proteggi quindi da aerosol liquidi e/o solidi, fumi e polveri tossici e nocivi per l’organismo.
Ne esistono diversi tipi dalla più comune mascherina facciale filtrante monouso FFP3 ad un facciale filtrante FFP3 ai carboni attivi oppure con valvola. Il primo agisce come una spugna assorbendo gas e vapori dannosi. Il facciale filtrante FFP3 con valvola, invece, facilita la respirazione e la comunicazione, oltre a ridurre umidità e calore.
La normativa impone precise indicazioni sull’uso dei DPI. La scelta di un facciale filtrante dipende quindi dal tipo di rischio e dalla mansione.
Tra i più diffusi ci sono i dispositivi di protezione delle vie respiratorie per saldatore che comprendono la tipica maschera per fumi di saldatura, inclusa la maschera per fumi di saldatura in espansione.
Tra i dispositivi filtranti, la mascherina antipolvere è invece una delle più utilizzate nel campo delle pulizie o dell’edilizia.
Anche le istruzioni su come indossare un facciale filtrante variano in base al dispositivo. In generale il DPI deve essere confortevole e aderente al viso, per evitare fughe.
All’interno di ogni filtrante facciale sono comunque riportate una nota informativa su come indossarlo nel modo giusto e indicazioni riguardo la prova di tenuta. Quest’ultima serve a verificare che il dispositivo funzioni correttamente e quindi non abbia ad esempio fughe d’aria tra i bordi e il viso.
La protezione delle vie respiratorie per un saldatore è fondamentale. Chi svolge questa mansione è quotidianamente esposto a rischi:
Scopri le migliori maschere per fumi di saldatura e le schede tecniche di ogni prodotto.
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